Descrizione
Il miele di alta Montagna è uno un prodotto multiflorale molto apprezzato.
Dopo la prima smielitura fatta sulle pianure piemontesi, le api vengono portate sulle Alpi ad un’ altezza di oltre 1200m. A queste alture, le api riescono a raccogliere il nettare e le sostanze nutritive e salutarie di tanti fiori di montagna. Così nasce il miele di alta montagna.
Questo miele comprende diverse varietà “visitate” dalle api: rododendro, campanula, lupinella, trifoglio, lampone, timo serpillo… È un prodotto splendido e delicato, sempre diverso, da zona a zona e da un anno all’altro.
il colore è giallo dorato, profumo molto fine e floreale, sapore delicato, normalmente si presenta cristallizzato e la cristallizzazione è abbastanza granulosa.
Il sapore è aromatico con tono delicato.
La presenza prevalentemente del rododendro fa si che il nostro miele sia fine e delicato sia all’olfatto che al palato. Ad esso si aggiungono fiori di prateria alpina che conferiscono aromi appena più importanti, o il tiglio con la sua caratteristica nota di freschezza oppure il timo più decisamente aromatico od il lampone con una connotazione fruttata o la lupinella più delicatamente florale.
Il miele di alta montagna si adatta volentieri alle colazioni, spalmato sul pane.
La zona di produzione tipica di tutto l’arco alpino Piemontese. Era un raccolto fondamentale per l’apicoltura fino a qualche anno fa quando in estate non esistevano le attuali alternative di raccolto anche in pianura e quando i “vecchi” fantasticavano raccolti incredibili sulle nostre montagne dove il pascolo e le praterie alpine avevano certamente altre estensioni.
Informazioni elementari
Nome prodotto: Miele di Alta Montagna
Categoria: Miele
Peso netto: 100 g
Ingredienti: 100% miele Italiano
… un po’ di storia …
Per produrre il Miele Monoflorale adottiamo la pratica dell’ “Apicoltura Nomade”.
Innanzitutto è bene sapere che la raccolta delle api non supera il raggio di 2 o 3 km attorno all’alveare.
L’apicoltura nomade consiste nello spostare gli alveari da un posto all’altro in funzione della presenza di piante in fiore. Inoltre tali spostamenti consentono la produzione di mieli uniflorali permettendo una migliore offerta del prodotto finale.
Un tempo gli alvearo venivano caricati su appositi battelli che risalivano i fiumi verso le regioni dalle melate più favorevoli. Quando si raggiungeva una certa linea di galleggiamento, gli alveari erano pieni.
Oggi gli spostamenti degli alveari avvengono su strada: li si carica al calare della notte (quando tutte le api sono rientrate) e si scaricano all’alba.
Gli spostamenti sono spesso funzionali a variazioni di altitudine, e al procedere della stagione, cominciando dalle pianure e vallate precoci tra aprile e giugno, seguendo le fioriture più tardive di luglio e agosto, per finire con la raccolta delle melate d’abete, prima di tornare a svernare in pianura.
Questo metodo, che risulta avere dei costi molto alti di gestione, consiste nell’ “inseguire” la varie fioriture primaverili ed estive spostando letterealmente i favi con le famiglie delle api. Questo ci permette di scegliere i posti più sani e incontaminati con la maggior concentrazione di fiorni
…curiosità …
La piu’antica raffigurazione di raccolta del miele e’stata scoperta nel 1921 sulle pareti della grotta del ragno in spagna, risale al neolitico circa 5000 a.c.
Una colonia di api è costituita da un’unica ape regina, da molte (da 6.000 a 70.000) operaie (femmine sterili), da fuchi (maschi) e dalla covata (larve). Un alveare è composto da un’unica colonia o famiglia.
Le api esistono sulla terra da 4 milioni di anni con lo stesso aspetto attuale
Le api operaie hanno una vita media in estate di 6 settimane ed hanno principalmente il compito di approvvigionare l’alveare con il loro cibo preferito, mentre quelle nate alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno vivranno da 5 a 6 mesi e avranno un corpo più ricco di acidi grassi. Il loro lavoro sarà proteggere la regina, mantenere lo sciame nel glomere che passerà l’inverno ad una temperatura di circa 30 °C, e poi, dal mese di febbraio, preparare l’arrivo delle nuove generazioni.
Nell’antica Babilonia le coppie di sposi ricevevano come simbolo di fertilità un liquore al miele in quantità sufficiente per un mese (di qui, forse, il termine Luna di Miele).
Per produrre 1 Kg di Miele sono necessari ben oltre 50.000 voli di andata e ritorno dall’ arnia ai fiori, per un totale di 150.000 Km, volati per bottinare fiori che crescono per un raggio di 3 km circa dall’alveare.