Cerchiamo con questo piccolo approfondimento di spiegare la differenza tra miele di bosco e miele monoflorale o multiflorale di nettare.
Le api e non sempre hanno a disposizione fiori e piante nettarifere dalle quali raccolgono il nettare per trasformarlo in miele grazie al loro duro lavoro per garantirsi sufficienti provviste di cibo anche per la stagione invernale.
La natura però le aiuta e mette a disposizione molte risorse e anche dove non si trovano facilmente fiori, come nelle zone boschive, questi operosi insetti riescono a raccogliere preziose sostanze nutritive dalla vegetazione. Dalla materia prima disponibile deriva la principale differenza tra miele di melata e miele di nettare.
Il miele di bosco denota un retrogusto di corteccia, una mescolanza di aromi sorprendenti che lasciano sulla lingua un sapore amaro. Questo prodotto è, come il miele di nettare, un potente antibatterico e antisettico polmonare per le vie respiratorie, adatto a calmare bronchiti, tracheiti e perfetto in caso di raffreddore o influenza. Al suo interno è poi possibile trovare polifenoli e altri antiossidanti.
Il miele di bosco è ancor più ricco di sali minerali come ferro, fosforo, magnesio, manganese e potassio del suo èarente miele di nettare. Il suo colore è molto scuro, a volte tendente al nero. La consistenza è invece molto compatta e densa, anche se non cristallizza come alcuni mieli di nettare.
Gli utilizzi di questi due prodotti sono molto simili, ma il miele di bosco, molto conosciuto nel centro e nord Europa e meno in Italia, e è spesso consigliato agli sportivi per le sue caratteristiche. Il miele di Bosco può essere utilizzato proprio come il miele di nettare come dolcificante o gustato su una fetta di pane tostato, anche se il suo sapore amarognolo è da tenere in forte considerazione.