Il Miele di castagno è comunemente considerato come uno dei mieli a particolare vocazione come abbinamento ai formaggi.
E’ particolarmente indicato per formaggi a grana dura tipo Parmigiano Regiano o con Pecorini semistagionati o con formaggi vaccini a media stagionatura o erborinati.
Seguiamo la fioritura dei Castani (Castanea sativa), particolarmente rigogliosi nel Roero e in parte nelle Langhe, per permettere alle amiche api di produrre questo particolare miele.
Il miele di castagno ha caratteristiche e proprietà molto particolari. E’ di colore scuro, ha un odore pungente ed un sapore fortemente amaro e proprio per questo è amato da un sempre più maggior numero di persone. Il miele di castagno può avere un colore più ciaro se ha prevalenza di nettare, un maggiore contenuto di umidità e odore e sapore più accentuati; quando invece la melata è presente in discreta quantità il colore è più scuro, il contenuto d’acqua inferiore, odore e aroma sono meno pungenti e il gusto è meno amaro.
Ha un colore scuro, ambrato e la cristallizzazione è assente o molto rallentata.
Ha un caratteristico odore intenso di sottobosco. Anche il sapore è intenso e con un retrogusto leggermente amaro.
Proprio per questa sua caratteristica è normalmente degustato in abbinamento ai formaggi.
Informazioni elementari
Nome prodotto: Miele di castagno
Categoria: Miele
Peso netto: 100 g
Ingredienti: 100% miele Italiano
.. un po’ di storia …
Per produrre il Miele Monoflorale adottiamo la pratica dell’ “Apicoltura Nomade”.
Innanzitutto è bene sapere che la raccolta delle api non supera il raggio di 2 o 3 km attorno all’alveare.
L’apicoltura nomade consiste nello spostare gli alveari da un posto all’altro in funzione della presenza di piante in fiore. Inoltre tali spostamenti consentono la produzione di mieli uniflorali permettendo una migliore offerta del prodotto finale.
Un tempo gli alveari venivano caricati su appositi battelli che risalivano i fiumi verso le regioni dalle melate più favorevoli. Quando si raggiungeva una certa linea di galleggiamento, gli alveari erano pieni.
Oggi gli spostamenti degli alveari avvengono su strada: li si carica al calare della notte (quando tutte le api sono rientrate) e si scaricano all’alba.
Gli spostamenti sono spesso funzionali a variazioni di altitudine, e al procedere della stagione, cominciando dalle pianure e vallate precoci tra aprile e giugno, seguendo le fioriture più tardive di luglio e agosto, per finire con la raccolta delle melate d’abete, prima di tornare a svernare in pianura.
Questo metodo, che risulta avere dei costi molto alti di gestione, consiste nell’ “inseguire” la varie fioriture primaverili ed estive spostando letterealmente i favi con le famiglie delle api. Questo ci permette di scegliere i posti più sani e incontaminati con la maggior concentrazione di fiorni
… curiosità …
Il castagno europeo (Castanea sativa), in Italia più comunemente chiamato castagno, è un albero a foglie caduche appartenente alla famiglia delle Fagaceae.
I boschi di castagno sono tra i più “coltivati” dall’uomo. Vengono infatti regolarmente puliti dalle foglie e dagli arbusti. Inoltre normalmente sono in zone facilmente accessibili e in zone quasi pianeggianti.
L’uomo infatti coltiva il castagno da sempre, è infatti alla base di innumerevoli ricette autunnali, e nonostante questo tipo di coltivazione fosse quasi sparita negli ultimi anni, adesso sta avendo un discreto successo dato dal particolare sapore del frutto.
La presenza del castagno fin dall’antichità ha fatto sì che alcuni esemplari, ancora oggi esistenti, abbiano un particolare valore storico, culturale, paesaggistico e, come tali, sono definiti alberi monumentali.
La piu’antica raffigurazione di raccolta del miele e’stata scoperta nel 1921 sulle pareti della grotta del ragno in spagna, risale al neolitico circa 5000 a.c.
Una colonia di api è costituita da un’unica ape regina, da molte (da 6.000 a 70.000) operaie (femmine sterili), da fuchi (maschi) e dalla covata (larve). Un alveare è composto da un’unica colonia o famiglia.
Le api esistono sulla terra da 4 milioni di anni con lo stesso aspetto attuale
Le api operaie hanno una vita media in estate di 6 settimane ed hanno principalmente il compito di approvvigionare l’alveare con il loro cibo preferito, mentre quelle nate alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno vivranno da 5 a 6 mesi e avranno un corpo più ricco di acidi grassi. Il loro lavoro sarà proteggere la regina, mantenere lo sciame nel glomere che passerà l’inverno ad una temperatura di circa 30 °C, e poi, dal mese di febbraio, preparare l’arrivo delle nuove generazioni.
Nell’antica Babilonia le coppie di sposi ricevevano come simbolo di fertilità un liquore al miele in quantità sufficiente per un mese. (di qui, forse, il termine Luna di Miele).
Per produrre 1 Kg di Miele sono necessari ben oltre 50.000 voli di andata e ritorno dall’ arnia ai fiori, per un totale di 150.000 Km, volati per bottinare fiori che crescono per un raggio di 3 km circa dall’alveare.